Premetto subito una cosa: sembra quasi che, in questi giorni, stia scrivendo volutamente dei problemi dei nuovi MacBook Pro, quasi a voler sottolineare una certa approssimazione nella loro realizzazione. In realtà, si è visto come alcune limitazioni non dipendano da Apple stessa, mentre altre criticità siano imputabili ad alcune sue scelte, più o meno condivisibili. Credetemi, sono e sarò sempre un felice utente Mac, ma ritenendomi onesto intellettualmente, sarei ipocrita se non segnalassi alcune cose che potrebbero rivelarsi fondamentali per chi è in procinto di spendere un consistente budget per l'acquisto del nuovo MacBook Pro.
Oggi il problema è relativo ad un ennesimo errore di comunicazione e, per fortuna, è circoscritto all'adattatore Thunderbolt 3 a Thunderbolt 2 costruito proprio da Cupertino: infatti, esso è necessario per poter utilizzare i nuovi laptop con le "vecchie" periferiche già in possesso, come, ad esempio alcuni monitor. Infatti, a meno che non si vogliano acquistare gli schermi LG 4K e 5K venduti in esclusiva su Apple Store, si è costretti a dover utilizzare un dongle da Thunderbolt 3 a HDMI, VGA, DVI o Mini DisplayPort per poter collegarne uno già presente a casa o in ufficio.
A quanto pare, però, l'adattatore in esame non supporta anche il segnale video su Mini DisplayPort, rendendone di fatto inutile l'acquisto per questo scopo. L'incomprensione nasce dal fatto che le porte Thunderbolt di prima e seconda generazione utilizzano un connettore della stessa forma di quello per i monitor Mini DisplayPort. Pertanto, a meno che non si disponga di uno schermo Thunderbolt (che, quindi, supporti nativamente lo standard e che permetta di collegare in cascata anche altri dispositivi ad esso) la soluzione al problema è come sempre un poco di attenzione, visto che nulla è specificato sul sito Apple Store, ma solo nei documenti di supporto (presenti qui e qui): in fase di acquisto, è opportuno scegliere un dongle da Thunderbolt 3 a Mini DisplayPort (o a qualunque tipo di connessione sia dotato il monitor), assicurandosi, così, la piena compatibilità con gli schermi già a disposizione.
